giovedì 12 aprile 2018

Lo Zio Sam ci vuole tanto bene

Mentre stavo tutto preso a gustarmi un "Wiener Schnitzl" (praticamente una cotoletta milanese, ma senza osso e cotta nella sugna invece che nel burro) ho sentito una cosa che mi pareva tanto strana, da convincermi che avessi sentito male. In pratica il TG3 sosteneva che il processo di formazione del nuovo governo sarebbe stato accelerato dalla crisi siriana.
  A conferma del fatto che avevo, purtroppo, sentito bene, arriva la dichiarazione di Pietro Grasso, il quale si sofferma sullo scenario internazionale, sarebbe a dire la minaccia di guerra amerikana contro la Siria, e avverte che si “rende necessaria un’accelerazione per la soluzione della crisi”.
Continuavo a masticare a bocca aperta con gli occhi fissi sullo schermo televisivo. Tutto quello che sentivo mi sembrava completamente assurdo, lontano dalla realtà, in qualche modo perdutamente folle.
  Solo dopo aver finito la cotoletta iniziai a riflettere. Il primo motivo di una dichiarazione tanto assurda, come lo stesso Grasso suggeriva, potrebbe essere l'intenzione di non aspettare i risultati delle prossime regionali per decidere se fare un nuovo governo o andare direttamente a nuove elezioni, le quali potrebbero portare, almeno secondo alcuni sondaggi e previsioni ponderate, alla definitiva scomparsa del PD, la dissoluzione della stessa formazione politica di Grasso, un rafforzamento, a seconda dei casi, della Lega o dei Cinque Stelle.
  Poi ci ho pensato meglio. Che bisogno c'era di tirare in ballo la Siria? Grasso ha in mente un effetto sponda, in seguito al quale una eventuale evoluzione tragica in Siria avrebbe richiesto un governo nel pieno delle proprie funzioni per far fronte alle emergenze causate da un grave scontro bellico davanti alla propria porta di casa? Forse vorrebbe far capire con la frase: “…la situazione internazionale e nazionale non ci consente di valutare, in questo momento, l’utilizzo di missili o bombe”, che senza un governo non possiamo neanche partecipare ai botti?
  Un poco la nebbia si dirada dopo aver sentito la demente affermazione di Emma Bonino :"l’Italia deve rimanere nel quadro delle alleanze euroatlantiche e, in quella sede, partecipare senza ondeggiamenti pericolosi a discussioni sul se, come e quando intervenire, magari utilizzando gli strumenti del diritto internazionale".
  Il vero problema dunque non sembra essere il fatto che l'Italia lanci qualche petardo assieme agli altri, ma il "quadro delle alleanze euroatlantiche". Sarebbe a dire che "gli alleati" (leggi più correttamente: il Governo degli Stati Uniti") non vuole avere governi terzi rompiscatole quando deve testare una nuova generazione di armi contro un paese a caso che si affaccia sul mediterraneo; stavolta tocca alla Siria.
 
Con questa chiave di lettura si capisce cosa intendeva veramente Grasso: Ragazzi! Facciamo subito un governo qualsiasi e stiamo attenti a non pestare i calli allo Zio Sam; tutto il resto chissene frega.
La frase della donna con turbante invece ci fa capire finalmente un'altra cosa ancora. Io mi sono sempre chiesto per quale motivo la pseudocapitale dell'Unione Europea avesse sede a Bruxelles. Molti, erroneamente pensano che fosse per la sua posizione centrale, ma evidentemente non è così. L'espressione che usa Emma ce lo fa capire: "alleanze euroatlantiche". L'Alleanza atlantica, NATO per gli amici, ha sede a Bruxelles, e quella che è oggi l'Unione Europea ne è un'appendice, possibilmente docile docile.
  Non mi voglio dilungare troppo, ma qualcuno ha una gran paura che in Italia possa nascere un governo a guida grillina, che, si badi bene, è il primo e più forte partito italiano, cioè una formazione politica che ha ricevuto un chiaro mandato direttamente dagli elettori. La pseudocoalizione degli adoratori di Berlusconi è una facciata dietro alla quale si riunisce il niente, una gran voglia di rivincita, tanta fame e tanta confusione.
  C'è solamente una unica via d'uscita dall'attuale situazione, e cioè che quello che rimane del PD deve espellere dal proprio seno le vipere renziane e collaborare con il Movimento Cinque Stelle, magari coinvolgendo anche Pietro Grasso (così gli americani sono contenti).
  Io i petardi me li terrei per la prossima grande vittoria della Roma.