sabato 16 marzo 2013

Lettera aperta ad un amico "grillino"

Caro Roberto, un conto è l'onestà e la trasparenza di ogni singolo neoeletto del M5S, ed altra cosa è l'azione politica che tutti insieme svolgono come gruppo politico all'interno delle Istituzioni. Come singoli si sono presi delle grandi responsabilità e come gruppo se ne devono dimostrare all'altezza. Non si può nemmeno mettere in dubbio che il M5S sia un elemento di grande novità, come un meteorite: cade all'improvviso, ma fa solo danni.
A me non è che non piacciano i singoli eletti. Presi uno per uno, chi più, chi meno è a posto. Ora però si devono sbrigare a capire come funzionano i meccanismi della democrazia, se il loro obiettivo è una democrazia funzionante. Non mi è piaciuta la battuta (essendo un comico di battuta si tratta) di Grillo che vorrebbe il 100% dei seggi al Parlamento. Se intende sul serio quello che dice, allora siamo messi male; non vorrei che gli sfugisse anche una citazione del tipo: "Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli". È andata a finire molto male l'altra volta e la prossima di sicuro non potrà andare meglio.
Una buona parte di italiani, direi la parte buona degli italiani, molti anni fa riconquistò la libertà e la democrazia con le armi; non è detto che non ne sia più capace e spero veramente che non si debba arrivare a tanto, anche se una cosa del genere è stata evocata con un'altra battuta sempre da Grillo.
Se il M5S vuole cambiare (in meglio!) l'Italia, allora deve sbrigarsi a capire come funziona la democrazia (che non è il pasticcio fatto da indegni politicanti degli ultimi decenni). Se invece ogni eletto andrà avanti a ruota libera, facendo lo slalom tra un diktat e l'altro di Grillo/Casaleggio, la truppa degli eletti rischia di perdersi e di finire in parte inghiottita dalle sabbie mobili parlamentari, la cui mappa ce l'hanno solo i marpioni contro i quali volete combattere a mani nude.

Nessun commento:

Posta un commento