Lettera aperta ad un amico "grillino"
Caro
Roberto, un conto è l'onestà e la trasparenza di ogni singolo neoeletto
del M5S, ed altra cosa è l'azione politica che tutti insieme svolgono
come gruppo politico all'interno delle Istituzioni. Come singoli si sono
presi delle grandi responsabilità e come gruppo se ne devono dimostrare
all'altezza. Non si può nemmeno mettere in dubbio che il M5S sia un
elemento di grande novità, come un meteorite: cade all'improvviso, ma fa
solo danni.
A
me non è che non piacciano i singoli eletti. Presi uno per uno, chi
più, chi meno è a posto. Ora però si devono sbrigare a capire come
funzionano i meccanismi della democrazia, se il loro obiettivo è una
democrazia funzionante. Non mi è piaciuta la battuta (essendo un comico
di battuta si tratta) di Grillo che vorrebbe il 100% dei seggi al
Parlamento. Se intende sul serio quello che dice, allora siamo messi
male; non vorrei che gli sfugisse anche una citazione del tipo: "Potevo
fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli". È andata a
finire molto male l'altra volta e la prossima di sicuro non potrà andare
meglio.
Una
buona parte di italiani, direi la parte buona degli italiani, molti
anni fa riconquistò la libertà e la democrazia con le armi; non è detto
che non ne sia più capace e spero veramente che non si debba arrivare a
tanto, anche se una cosa del genere è stata evocata con un'altra battuta
sempre da Grillo.
Se
il M5S vuole cambiare (in meglio!) l'Italia, allora deve sbrigarsi a
capire come funziona la democrazia (che non è il pasticcio fatto da
indegni politicanti degli ultimi decenni). Se invece ogni eletto andrà
avanti a ruota libera, facendo lo slalom tra un diktat e l'altro di
Grillo/Casaleggio, la truppa degli eletti rischia di perdersi e di
finire in parte inghiottita dalle sabbie mobili parlamentari, la cui
mappa ce l'hanno solo i marpioni contro i quali volete combattere a mani
nude.
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