venerdì 11 settembre 2015

Nihil sub sole novi

Dovremmo accogliere noi i tanti siriani che stanno fuggendo

  
Sarebbero almeno 300.000 i cristiani attualmente in fuga dalla Siria. Forse sono anche di più, ma la cosa, detta così, per gran parte dei giornalisti, o forse meglio, da parte della gente che diffonde notizie a modo suo, il fatto non è rilevante. Se la diffondessero, i razzisti pseudo-cristiani d'Europa, ben istruiti da consiglieri d'oltreoceano, non potrebbero paventare il pericolo di islamizzazione del nostro continente.
  Abbiamo visto tutti come una tipa, appartenente a questa schiera di giornalisti fasulli, prendere a calci famigliole Siriane in cerca di rifugio e soccorso dalle nostre parti. Nella sua confusione mentale magari sarà pure convinta di averlo fatto in difesa dei valori cristiani…
  Molti, persone che tecnicamente possono essere definite "ignoranti", si stupiscono sentendo dire che in un paese arabo possano esistere addirittura dei cristiani. Non rientra nel quadro tanto semplice che si sono fatti del mondo. Ma anche se lo sapessero, sarebbero nella loro ignoranza preoccupati anche solo del fatto stesso che siano in arrivo dei "diversi".
  Ciò che è diverso ed ignoto mette paura agli ignoranti e li fa sembrare dei perfetti idioti. Quando l'idiota vede in televisione i profughi, e glieli fanno vedere sempre in modo tale che percepisca chiaramente la diversità, soprattutto nell'abbigliamento e possibilmente nel colore della pelle, si sente minacciato. Se per sbaglio, invece di fargli vedere un bambino negro dilaniato da una mina (costruita in Italia, ma per fortuna non si vede) oppure dei bambini bianchi annegati, ma vestiti in modo chiaramente diverso dai bambini nostrani, non gli fa alcun effetto, al massimo un po' di schifo. Appena vede però il cadavere di un bambino bianco abbandonato sulla battigia, vestito come i bambini che gli sono familiari, allora il cuore gli si intenerisce e gli scappa la lacrimuccia, almeno fino all'inizio della rubrica sportiva del TG che sta guardando.
Se il nostro perfetto idiota fosse un minimo curioso, verrebbe a sapere di cose strabilianti, incredibili. Per sua fortuna resta lontano dal sapere e dalla conoscenza, altrimenti gli si intreccerebbe in modo pericoloso il cervello. (... come succede agli uomini verdi di "Mars attaks" quando sentono "indian summer love")

La nostra Siria

  La Siria è considerata universalmente la culla del cristianesimo e tanti sono ancora i cristiani che vi vivono, anche se negli attuali frangenti sono i primi a dover fuggire. Solo per questo è ridicolo mettere in collegamento l'arrivo dei siriani con un presunto pericolo di islamizzazione dell'Europa. Forse potrebbe succedere l'esatto contrario, e cioè che grazie ai siriani l'Europa torni ad essere un po' più consapevole delle proprie radici lontane.
  Prima di diventare vescovo di Roma, cioè Papa, San Pietro rimase circa sette anni ad Antiochia, dove diede inizio alla sua opera di evangelizzazione. Si tratta di una città siriana, anche se oggi compresa nello stato turco. Qui va ricordato incidentalmente, che le frontiere che troviamo sulle mappe del cosiddetto "medio oriente" (è questo un nome di fantasia dato dagli inglesi. Per logica il "vicino oriente" allora dovrebbe comprendere l'Italia…) non tengono minimamente conto di storia, popoli, religioni, nazioni, lingue. Furono tracciate a suo tempo solo per servire meglio gli interessi imperialistici britannici.
I santi Cosma e Damiano, protettori
dei medici e dei farmacisti.
Erano siriani
  E poi, a parte San Pietro, abbiamo anche avuto diversi Papi siriani: S. Sisinnio, S. Aniceto, Costantino, Sergio I, Gregorio III.
  Tra il sesto e l'ottavo secolo, per un periodo di almeno 250 anni, in Italia arrivarono incessantemente profughi dalla Siria e si insediarono stabilmente nel nostro paese, lasciando tracce evidenti, che però nessuno oggi percepisce più come provenienti da lontano, da posti sconosciuti e pericolosi. Tra l'altro erano in fuga a causa dell'espansione violenta dell'islam. Si tratta di cose afferenti le radici profonde della nostra cultura (cultura: roba di cui l'idiota non si occupa. Meglio il campionato di calcio).
  In Italia sono innumerevoli le chiese dedicate a santi siriaci e le parrocchie nate qui attorno a comunità provenienti da quella parte del mondo. Intere caterve monastiche si spostarono in Italia, dando vita a cenobi che ebbero una grande influenza, non solo religiosa o spirituale, ma anche politica e culturale.
  Di siriani, non solo cristiani, ma anche musulmani, ne sono approdati ai nostri lidi anche in tempi relativamente recenti. A Livorno ad esempio, la presenza di siriani, arabi, curdi si riscontra sin dal XVII secolo, dove si insediarono stabilmente, mantenendo di solito per generazioni la propria religione, sia cristiana sotto diverse specie, sia anche musulmana. L'importanza di questa variegata comunità crebbe notevolmente tanto che, nell'ottocento, persino il vescovo della città era discendente di una famiglia proveniente da Aleppo.
  Agli albori della diffusione della televisione nel nostro paese Ennio Flaiano disse: "l'Italia tra trent'anni sarà non come l'avranno fatta i governi, ma come l'avrà fatta la televisione." Una visione profetica, anche piuttosto ottimistica. Con Berlusconi è successo di peggio, essendo riuscito questo pregiudicato con il suo mix tossico di malgoverno e televisioni-monnezza a trasformare Italia ed italiani in un unico troiaio.
  Forse, invece che andarsene in Germania, dove rischiano di essere sfruttati dagli industriali tedeschi, lupi che perdono il pelo, dovrebbero venire da noi ad aiutarci a ritrovare il bandolo della matassa ingarbugliata che è oggi l'Italia.

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