giovedì 8 dicembre 2016

La strada da percorrere

Che fare? In passato se lo sono chiesto in tanti di fronte a situazioni sociopolitiche in movimento, uno in particolare.
  Ora tocca a noi, noi tutti che abbiamo votato no, ed anche a quelli che hanno votato si con troppa leggerezza ed ora si rendono conto di non aver fatto la scelta migliore.
  Perdonate se cito me stesso, ma prima del voto scrissi su questo stesso blog questa frase: "…con il NO in Italia si innesterebbe un processo di ricostruzione costituzionale, che avrebbe sull'Europa solo effetti positivi, in senso democratico."
  Confermo e ribadisco, anche se al momento se ne sentono e vedono di tutti i colori. È un polverone normale, ovvio, comprensibile, ma dovrebbe posarsi al più presto possibile per cominciare a fare sul serio. Forse non ne siamo ancora consapevoli tutti quanti, ma avendo confermato in modo così forte e chiaro la nostra Costituzione Repubblicana dobbiamo anche organizzarci e fare pressione perché venga finalmente applicata correttamente. Facendo questo daremmo un esempio agli altri paesi europei e come importante paese fondatore dell'Unione Europea potremo essere d'esempio per tanti altri nel resto del nostro continente.
  Applicare la nostra Costituzione può significare tante cose. Più logico sarebbe cominciare dalle cose più facili. Ad esempio rettificare subito le leggi e provvedimenti che non sono interamente o parzialmente conformi.
  Poi sarebbe da ripristinare interamente la nostra sovranità nazionale, perché uno stato libero ed indipendente, come il proprio popolo, potrà migliorare anche l'Unione Europea. Non è l'Europa che ci opprime, ma ben altri, pensiamoci un attimo. L'Europa ci serve e la dobbiamo solo cambiare.
Altra cosa da fare, appena eletto un nuovo Parlamento con una legge elettorale costituzionalmente immacolata, sarà quella di verificare, magari attraverso una commissione bicamerale d'inchiesta, la correttezza e validità delle leggi varate nell'arco degli ultimi 30 anni.
  Andrà messa mano anche alle privatizzazioni, molte delle quali disastrose per il nostro paese, e si dovrà recuperare dove possibile il nostro patrimonio nazionale per poter mettere una nuova stagione di crescita economica su basi solide e non nelle sabbie mobili della finanza internazionale.
  Il sistema sanitario nazionale dovrà tornare a livelli di qualità accettabili per un paese moderno, limitando le interferenze di famelici interessi privati, che di certo non si possono conciliare con gli interessi e la salute dei cittadini.
  Chi chiacchiera troppo, specialmente tra gli sconfitti del si, dovrebbe fermarsi un attimo e riflettere su cosa dovrebbe fare veramente per migliorare il nostro paese. Una cosa, ad esempio, è quella di rileggersi la Costituzione con animo pacato. Poi potrà partecipare cominciando da se stesso, come dovrebbero fare anche gli elettori del NO, per cambiare in meglio la situazione. Non pretendere cose che non gli spettano, ma lottare per i propri diritti che condivide assieme a tutti gli altri. Combattere la corruzione tenendosene lontano e denunciando chiunque pretenda denari e favori in cambio di qualcosa. Importante anche di smetterla di credere di ottenere qualcosa leccando il culo a qualche potente o sfruttare la propria posizione a danno di altri.
  Ci si è aperta davanti una nuova strada con nuove grandi opportunità. Percorriamola.

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