giovedì 7 dicembre 2017

Famo a capisse, verdammt nochmal!

Pochi sanno cos'è la compitazione, ma se dico "spelling italiano" forse quasi tutti capiscono di cosa stia parlando. Io l'ho usata moltissimo quando mandavo i miei pezzi al giornale per telefono ai dittafoni, quasi una quarantina di anni fa; era infatti obbligatorio per i corrispondenti ripetere i nomi con quello che veniva anche chiamato "alfabeto telefonico".
  Oggi, che con un click si spedisce un testo già pronto e digitalizzato per metterlo subito in pagina senza passare dal piombo, la flano, il tavolo di montaggio o altre diavolerie, la compitazione è una pratica desueta tra i giornalisti ed altri comunicatori.
  È rimasta pane quotidiano solamente tra i piloti civili e militari, i quali però, indipendentemente da lingua e nazionalità usano il codice NATO, detto anche ICAO (dall'acronimo di International Civil Aviation Organization). Eppure a volte ne avremmo bisogno anche noi comuni mortali, specialmente se dobbiamo comunicare con degli impiegati pubblici o privati ed evitare assolutamente errori di nomi di persona, indirizzo o codice fiscale.
  Ora fare lo spelling col codice NATO ad un impiegato delle Poste, specie di quelli di ultima generazione (che sembra a volte siano capitati al loro posto solo per caso), questi ti guarderebbero strano se incominciassi ad elencare nomi come Charlie Oscar Golf Lima India Oscar November Echo. Ma va detto anche che può capitare, che l'impiegata del catasto, dell'agenzia delle entrate o qualche altra tappa del nostro calvario di cittadini si senta elencare apparentemente a caso i nomi di città italiane possa non comprendere al volo.
  Mi è successo qualche giorno fa, quando appunto in un ufficio pubblico declinando le mie generalità che la suddetta doveva digitare sul suo terminale mi sentì dire di seguito Corrado Livorno Ancona Milano Palermo Empoli; dopo Milano si era bloccata e mi si era messa a guardare con un enorme punto interrogativo in volto. Dissi solo "Il mio cognome", e di colpo si risvegliò dall'ipnosi e mi chiese se potevo per cortesia ripetere.
  Posso per esperienza dire che per gli italiani che vivono in Germania lo spelling è di vitale importanza. Per motivi a me ignoti e che andrebbero indagati da neuropsicologi o psicolinguisti, gran parte degli impiegati tedeschi hanno delle insormontabili difficoltà a capire e poi scrivere nomi e cognomi italiani. Chi si chiama Giuseppe lo sa benissimo. In Germania il suo nome diventa Guiseppe e non c'è verso di farglielo scrivere correttamente, a meno che non si faccia appunto lo spelling con tono perentorio ed anche un po' minaccioso.
  Tempo fa vidi ad un mercatino delle pulci un baule militare, nel cui interno del coperchio qualche fantaccino tedesco aveva trascritto le parole magiche del suo alfabeto telefonico.
Per fare dunque cosa utile a tedeschi ed italiani riporto qui di seguito prima la versione italiana, almeno quella che mi ricordo io e che usavo con i giornali per i quali ho lavorato tanti anni fa, ed appresso la versione tedesca, quella trovata al mercatino, che mi ero trascritta su di un foglietto che ho ritrovato stasera rimettendo a posto la mia scrivania.

Versione italiana

Ancona
Bari
Como
Domodossola
Empoli
Firenze
Genova
acca
Hotel
Imola
Jolly
Kursal
Livorno
Milano
Napoli
Otranto
Palermo
cu
Roma
Savona
Torino
Udine
Venezia
vu doppia
ics
ipsilon
Zara

Si noti che alcune lettere, specialmente se "esotiche", vengono semplicemente chiamate per nome; se in un nome o altra parola capitano delle doppie non si ripete il nome della città, ma si dice, ad esempio per Corrado, "doppia Roma".

Versione tedesca

Anton
Ärger
Berta
Cäsar
Charlotte
Dora
Emil
Friedrich
Gustav
Heinrich
Ida
Julius
Konrad
Ludwig
Martha
Nordpol
Otto
Ödipus
Paula
Quelle
Richard
Siegfried
Schule
Theodor
Ulrich
Übel
Viktor
Wilhelm
Xantippe
Ypsilon
Zeppelin

A parte le vocali con le dieresi, in questo elenco troviamo due "S", dato che a volte tale consonante può  essere pronunciata in modo differente.

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